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Si intitola “Tehran senza ritorno” il romanzo del regista e sceneggiatore Ferdinando Vicentini Orgnani (Oligo editore) che sarà presentato domani, 3 ottobre, alle 18 all’Abbazia di Rosazzo (Manzano), nell’ambito del calendario della X edizione della rassegna “I Colloqui dell’Abbazia. Il viaggio della carta geografica di Livio Felluga”, curata e condotta da Elda Felluga e Margherita Reguitti.
(Foto Luigi Vitale)
Una narrazione dal ritmo serrato tra verità storica e finzione narrativa. Protagonista Fariba, artista iraniana nata nel 1981 a Tabriz e arrivata a Roma, per studiare pittura all’Accademia nel 2010. Un vissuto doloroso nel contesto del suo paese governato da un regime oppressivo, ma anche un’infanzia trascorsa nella sanguinosa guerra Iran-Iraq, un’adolescenza segnata dalla scoperta di essere figlia non desiderata, sopravvissuta a un tentativo di aborto, e la misteriosa morte del fratello Vahid. La sua nuova vita a Roma sarà segnata dall’incontro con Marilù, un’artista ottantenne che la tratterà da figlia, da un doppio intreccio sentimentale tra Francesco, suo allievo di persiano e analista dei servizi segreti italiani, e da Claudia, talentosa sommelier napoletana.
Ferdinando Vicentini Orgnani si è diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma nel 1992. Ha scritto e diretto molti film e documentari di successo, fra i quali “Vinodentro” ispirato dalla sua storia di famiglia legata alla produzione di vini pregianti in Friuli Venezia Giulia e Ilaria Alpi “Il più crudele dei giorni” Nel 2019 ha pubblicato i racconti “Baba Carapa”.
La manifestazione è realizzata dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo e dalla Livio Felluga in collaborazione con l’associazione culturale Vigne Museum ed il sostegno del Comune di Manzano, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e di Banca Intesa SanPaolo. L’orario di inizio degli incontri è alle 18; è gradita la prenotazione all’indirizzo fondazione@abbaziadirosazzo.it ingresso libero fino al raggiungimento dei posti disponibili. Tutte le informazioni sul sito: www.abbaziadirosazzo.it e sulle pagine social.

